
"Kipoint" è stato pubblicizzato per un lungo periodo di tempo sia su riviste, che su quotidiani prestigiosi; nel sito internet ufficiale, inoltre, spiegava quale fosse il suo principale obiettivo: la creazione di punti vendita in franchising che fungessero da negozio di cancelleria, internet point e ufficio postale.
L'attività promozionale per aderire al progetto hanno convinto anche le due donne trentine, che si sono fidate della garanzia del nome Poste Italiane e dalle prospettive estremamente favorevoli di sviluppo commerciale.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (presidente Antonio Catricalà) in data 13 aprile 2010 ha pesantemente sanzionato la questione (con una multa di 100 mila euro) definendo «PUBBLICITA' INGANNEVOLE» i messaggi pubblicitari diffusi sul mercato dalla società «Posteshop spa» volte a promuovere la rete in franchising «Kipoint». Nel provvedimento l’Autorità Garante parla di «elevato grado di ingannevolezza» dei messaggi pubblicitari contestati con particolare riferimento all’entità del fatturato realizzabile dai soggetti affiliati, nonchè alla solidità e allo sviluppo della rete «Kipoint».
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