martedì 27 marzo 2012

Franchising ingannevole: la società marchiata Poste Italiane viene denunciata da due donne di Bolzano

Il progetto Kipoint, franchising del Gruppo Poste Italiane, continua a creare danni. Tra i tanti soggetti che hanno aderito a questo progetto, troviamo due donne di Bolzano: Enza Sole, 40 anni di Laives e Sabrina De Notarpietro, 38 anni di Vadena, che lamentano un danno superiore ai 100.000 €.
"Kipoint" è stato pubblicizzato per un lungo periodo di tempo sia su riviste, che su quotidiani prestigiosi; nel sito internet ufficiale, inoltre, spiegava quale fosse il suo principale obiettivo: la creazione di punti vendita in franchising che fungessero da negozio di cancelleria, internet point e ufficio postale.
L'attività promozionale per aderire al progetto hanno convinto anche le due donne trentine, che si sono fidate della garanzia del nome Poste Italiane e dalle prospettive estremamente favorevoli di sviluppo commerciale.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (presidente Antonio Catricalà) in data 13 aprile 2010 ha pesantemente sanzionato la questione (con una multa di 100 mila euro) definendo «PUBBLICITA' INGANNEVOLE» i messaggi pubblicitari diffusi sul mercato dalla società «Posteshop spa» volte a promuovere la rete in franchising «Kipoint». Nel provvedimento l’Autorità Garante parla di «elevato grado di ingannevolezza» dei messaggi pubblicitari contestati con particolare riferimento all’entità del fatturato realizzabile dai soggetti affiliati, nonchè alla solidità e allo sviluppo della rete «Kipoint».


Per maggiori dettagli, consultate l'articolo che trovate al seguente link.

Qualche parola sul progetto Kipoint

A volte sento di persone che ancora oggi pensano di riporre la loro fiducia in Kipoint ...se avete dei dubbi potete verificare voi stessi, senza chiedere a nessuno, andate a vedervi quanti Kipoint hanno aperto negli anni con il classico KI001... KI002 ecc....
Adesso fatevi una risata e andate a vedere quanti ne sono rimasti aperti....