I dirigenti del Gruppo Kipoint sostengono che le chiusure dei punti vendita siano dovute a incapacità imprenditoriale.
Faccio notare che fra questi punti vendita Kipoint chiusi per fallimento ci sono imprenditori che già svolgevano il lavoro di spedizionieri e tale attività viene tuttora svolta con successo, ad esempio ki001 , ki040, ki051,ki029...e altri.
Esemplare il caso dei punti vendita tuttora aperti i quali non spediscono con sda.
E' come avere un negozio Benetton e non vendere la merce di tale marchio.
Il Signor Amministratore Delegato Michele Scarpelli che prova tanta soddisfazione per i 75 negozi aperti non prova vergogna per i 100 punti vendita chiusi?
Se i progetto era così valido come mai sono stati chiusi i due punti vendita pilota di Milano e Roma gestiti direttamente dal Gruppo Kipoint delle Poste Italiane?
La gestione non era forse così conveniente?
Il fallimento dei 100 e più negozi ha provocato un disastro economico per altrettante famiglie italiane che sono cadute nel tranello fidandosi del marchio Poste Italiane.
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA !!!