giovedì 12 aprile 2012

Kipoint costi di apertura: importi che superano di molto le aspettative

Tra le cose che hanno maggiormente portato in inganno tutti coloro che hanno deciso di investire nel progetto Kipoint di Poste Italiane, vi sono sicuramente i costi di apertura.
Quanto pubblicizzato nelle brochure e nei siti specializzati in franchising e ribadito più volte durante gli incontri effettuati con l'area manager, è stato superato abbondantemente.
Il preventivo richiesto per far parte del progetto era stimato in una cifra pari a 15.000 €+IVA di diritto di ingresso e di 32.000 € relativi all'investimento iniziale (arredamento ed adeguamento dei locali): cifre accessibili a molti che, se non ne disponevano in liquidità, hanno deciso per l'occasione di rivolgersi alle banche o istituti finanziari.
Il quadro della faccenda, però, cambia con il trascorrere del tempo.
L'area manager della mia zona Francesco Calconi (così come gli area manager delle altre zone d'Italia), però, ha omesso deliberatamente un "piccolo" dettaglio: tutta l'attrezzatura necessaria all'interno del punto vendita veniva messa in conto come fornitura e, quindi, fatturata in un secondo momento.
Dopo il saldo dell'allestimento, infatti mi sono state presentate le fatture riguardanti fax, fotocopiatrice, pc e quant'altro possa servire all'interno di un ufficio: ogni singolo spillo era a carico del gestore dell'ufficio spedizioni e risultava così che l'investimento del Gruppo Kipoint era a zero.
E alla fine della fiera sono stati spesi più di 100.000€ per l'apertura del negozio. Il doppio rispetto al preventivato. E se non si chiama pubblicità ingannevole questa.

2 commenti:

  1. Un po' scarno d'informazioni questo BLOG !
    Ce ne sarebbe da parlare e da raccontare.
    La verità è molto semplice.

    Prendi un Colosso italiano al di sopra di ogni sospetto.
    Fagli creare una scatola priva di business reale con secondi fini.
    Fanne un franchising.
    Cerca affiliati con scarse capicità cognitive meglio se bamboccioni e creduloni alle prime armi.
    Racconta loro favole, fagli sentire il peso dell' azienda madre e prendigli il portafogli.
    E fin quando durano, tira avanti.
    GLi affiliati moriranno viavia ma altri ne arriveranno, perchè nasce uno stupido, disinformato e incapace (magari con qualche soldino da investire) ogni 15 minuti.

    Ci sono articoli di noti quotidiani che raccontano storie che accomunano decine e decine di KiFessi che han chiuso:

    http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/06/03/news/linda_beffata_dalla_promessa_del_successo_stiamo_per_fallire_per_una_societ_delle_poste-4542515/

    Poi Guardare ed ascoltare l'ex a.d. di Kipoint (oggi salito di grado in SDA per gli ovvi "meriti pregressi") alla luce di quanto accaduto in quasi 10 anni fa davvero "buon sangue" :

    http://www.dailymotion.com/video/x7qp4v_franchising-confimprese-francesco_news

    Ma nonostante questo e altro che potrei dimostrare.Non ho dubbi.Altri kipoint si apriranno perchè cercando KIPOINT su google verrete anche su questa pagina ma direte "ah i soliti falliti che recreminano"!

    Si si.

    Apriti un Kipoint ragazzo mio! E auguri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo lo sappiamo: ce ne sarebbero così tante da raccontare che penso non basterebbe lo spazio di internet per raccontarle tutte!
      Hanno messo in mezzo alla strada tante brave persone e mandato nel lastrico parecchie familie e, nonostante tutto, continuano a convincere qualche povera anima che il loro è un progetto valido e di sicuro successo. Peccato che il successo, però, sia soltanto il loro e non quello di tutti gli altri che spendono i risparmi di una vita per un'attività che non porterà mai a nulla di buono.
      Felice che anche tu sia (purtroppo) dei nostri!

      Elimina